Giornalista, scrittore verista italiano, Paolo Valera fu molto attivo politicamente trovandosi ad affrontare diversi anni di carcere. Questi anni lo segnarono profondamente, fino al punto di sentire il bisogno di raccogliere vicende e fatti vissuti durante la prigionia. Come lui stesso afferma:
"Ho sempre avuto la fortuna di trovare sul cammino della vita dei simpatizzatori o delle persone che mi volevano bene prima di conoscermi. Al Cellulare, nello stanzone di "carico e scarico", mi si registrava e mi si salutava come un personaggio di casa. Mi si ricordavano episodi della mia vita cui io avevo completamente dimenticati. Come quello di essere stato alloggiato in una cella come scrittore scollacciato o come un égoutier della penna."
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