Percorrendo la statale tra Capo Noli e Finale si può ammirare il maestoso e simbolico "Leone del Malpasso". Risultato di fenomeni naturali, è il protagonista di una storia di amore e di ego umano.
Si narra che:
Ora passando di li lo si può ammirare sconsolato e rivolto verso il mare in cerca del suo amore. Si dice anche che nelle giornate in cui il vento soffia molto forte e molte velocemente si possono udire le risposte e i lamenti della leonessa dall'altra parte del mar."Molti secoli un fa, un prode marinaio della Repubblica di Noli si imbarcò verso l'attuale Marocco incuriosito da una bestia tipica di quelle zone:il leone. Quando finalmente giunse in Africa e si imbatté in uno di questi felini, rimase colpito e decise di catturarne uno a tutti i costi. Dopo aver arruolato alcune persone con lui, andò a caccia dell'animale così tanto desiderato. Passarono parecchi giorni, ma dopo molti sforzi riuscirono a catturarne uno vivo e a caricarlo con loro per il ritorno in patria. Arrivato a casa decise di mostrare il suo bottino di caccia ai parenti e agli amici, ma durante tutte queste visite il leone non smetteva mai di ruggire verso la sua terra natia dove la sua altra metà faceva lo stesso. Così una notte distrusse la gabbia in cui era rinchiuso e andò verso la scogliera dove continuò a ruggire incessantemente per molti giorni. A tal punto un mago nei vicini dintorni, innervosito dal continuo lamento dell'animale, lo pietrificò per farlo tacere per sempre"
(Storia completa al link: Il leone del Malpasso)
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