domenica 29 dicembre 2019

STEP#30:La scienza e la tecnica della cosa


Parliamo ora di scienza e tecniche del moschettone. Qual è la discriminante in grado di determinare una qualità differente del moschettone durante il processo di fabbricazione?
Sicuramente la risposta può essere trovata quando consideriamo le modalità di fattura. Di seguito verranno descritti i tre metodi utilizzati durante la produzione di tale oggetto; alcuni di questi trovano ad oggi scarsa applicazione, soprattutto se considerata la destinazione a DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) e quindi l'opportuna omologazione. Alcune di queste metodologie concorrono invece alla creazione di una struttura molecolare che garantisce resistenza e tenuta in presenza di alti carichi.
  • COLATURA: è questo il processo ad oggi meno utilizzato. Rappresenta il metodo più semplice e veloce per la creazione del moschettone. Il materiale viene inizialmente fuso per poi essere colato nell'opportuno stampo. Il raffreddamento del materiale consente la presa di forma. La colatura consente l'ottenimento di prezzi competitivi data l'economicità del processo.
  • FORGIATURA:  i moschettoni forgiati vengono realizzati attraverso la piegatura forzata del metallo al fine di ottenere la forma desiderata. A differenza della colatura questa procedura aumenta la resistenza del moschettone portando alla creazione di una struttura molecolare più regolare. Esistono principalmente due tipi di forgiatura, una forgiatura a freddo, più economica, e una forgiatura a caldo.
    • Forgiatura a freddo: la forgiatura a freddo è utilizzabile nella lavorazione di metalli leggeri come ad esempio l'alluminio. La barra viene piegata e poi battuta in una matrice o in uno stampo per creare la struttura rifinita. Il moschettone creato in questo modo è estremamente regolare e molto efficiente (www.oliunid.it).
    • Forgiatura a caldo: è la procedura più utilizzata. Particolari moschettoni con specifiche forme utilizzano questo tipo di forgiatura. Un moschettone forgiato a caldo, a parità di resistenza, tende ad essere più leggero. Questo secondo tipo di forgiatura è adatta ai metalli pesanti come l'acciaio. Essendo troppo duro infatti quest'ultimo non permetterebbe la lavorazione a freddo. La lavorazione a caldo contribuisce già in sé, in relazione alla temperatura e al tipo di metallo, a temprare e rinforzare il prodotto (www.oliunid.it). 
Dal punto di vista fisico un aspetto fondamentale per i moschettoni è il carico minimo di rottura. Questi valori vengono indicati utilizzando come unità di misura il kiloNewton (kN), che e' l'unità fisica di misura della forza. Oltre al sostegno al nostro peso che il moschettone deve fornire deve anche essere considerata la forza di strappo generata da una eventuale caduta mentre si scala una parete (istituti di controllo che regolano le certificazioni dell'attrezzatura da alpinismo impongono come limite di accelerazione (o decelerazione) massima che una persona può sostenere il valore di 15g cioè 15 volte l'accelerazione g di gravità terrestre). Considerando poi la presenza di un assicuratore e di uno scalatore il carico è raddoppiato. L'analisi degli attriti e delle ulteriori forze in gioco ha portato alla determinazione di un limite di carico minimo a 20kN (per ulteriori chiarimenti sul carico di rottura visitare il seguente link).

Carico di rottura, blog.iafstore.com
Per i moschettoni i requisiti di tenuta vengono controllati in tre modi distinti:
  • carico di rottura lungo l'asse maggiore
  • carico di rottura lungo l'asse minore
  • carico di rottura a leva aperta
Il video seguente fornisce una spiegazione sui controlli effettuati: 


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